Not(t)e di Respiri

Sabato 21/09/2019 in Piazza Saffi a Forlì

Not(t)e di Respiri

Sabato 21 settembre 2019 in Piazza Saffi a Forlì è andato in scena lo spettacolo Not(t)e di Repiri evento dedicato ​ai pazienti affetti da Patologie Polmonari Rare che ha portato sul palco presentati da Cristiano Colinelli, il Maestro Marco Sabiu, Massimo di Cataldo​, ​Ivano Marescotti, i ragazzi di CavaRei, l’Intercity Gospel Train Orchestra e la Sharing Breath Orchestra composta dai 20 musicisti vincitori del concorso musicale Sharing Breath e provenienti da tutta Italia.

Sharing Breath www.sharingbreath.com è un concorso musicale iniziato a settembre 2018 e terminato con l’evento Not(t)e di Respiri dello scorso 21 settembre, una sfida lanciata dal Maestro Marco Sabiu, Luca Bollini e Luca Coralli  e promosso da Associazione Morgagni Malattie Polmonari – AMMP​ di Forlì,​ Unione Trapiantati Polmone di Padova​ e Un Soffio di Speranza. Il Sogno di Emanuela​ di Pistoia​.

Il concorso ha visto il Maestro Marco Sabiu riarrangiare la canzone Lasciami Correre e proporre a musicisti di tutta Italia di cimentarsi a suonare la propria parte senza mai avere ascoltato la nuova versione.

Oltre 1000 i musicisti iscritti al concorso per un totale di 700 contributi audio-video ricevuti che sono stati analizzati da una giuria tecnica presieduta dal Maestro selezionando i migliori che si sono ritrovati per la prima volta a Forlì il 21 settembre scorso per conoscersi ed eseguire per la prima volta insieme il brano Lasciami Correre in versione inedita.

Lasciami Correre nasce come poesia scritta da Luca Bollini nel 2012 dopo aver ascoltato la testimonianza di Guido, malato di fibrosi cistica che racconta le difficoltà di un bambino malato nel fare le cose più semplici come giocare a causa di quei respiri rubati e diventa canzone nel 2013 per raccontare l’importanza di un respiro attraverso un testo denso di racconti di tutti quei pazienti che vorrebbero liberarsi dalla stretta di queste malattie.

Lasciami Correre è stata suonata dalla Sharing Breath Orchestra insieme a Gabriela Graziani, voce originale del brano, e poi insieme a Sara Giunchi vincitrice del concorso Sharing Breath per la categoria cantanti.

L’apertura della serata dedicata a “conoscere il respiro” con gli interventi dell’Ing. Matteo Buccioli Presidente di AMMP, il Prof. Venerino Poletti Presidente di AIPO ed il Sindaco di Forlì Dott. Gian Luca Zattini.

Oltre 2000 le persone presenti in Piazza e tantissimi dall’Ospedale di Padova, dalla Germania, dall’Ungheria le persone connesse alle dirette FaceBook a testimonianza dell’importanza del messaggio portato da questo evento.

Alle 21.30 il Maestro Marco Sabiu ha, per la prima volta nel mondo ha dedicato un minuto al respiro #BreatheTogether invece che al silenzio per testimoniare l’importanza che quel gesto inconsapevole ha per tutte le persone del mondo che troppo spesso lo danno per scontato.

Tutta la piazza ha respirato con il Maestro a ritmo di musica in diretta sui canali social dove in altre parti di Italia e d’Europa facevano lo stesso.

Forlì ed i cittadini presenti hanno tenuto a battesimo questo momento che diventerà, senza dubbio, parte delle campagne di sensibilizzazione della Federazione Europea Malattie Interstiaziali EU-IPFF.

Un momento pieno di emozioni che ha fatto vibrare l’intera Piazza testimoniando l’importanza di condividere il proprio respiro. 

Ivano Marescotti ha portato sul palco le parole delle poesie di Guida e di Baldini trascinando il pubblico in riflessioni sulla vita, ma sempre con il sorriso sulle labbra.

La gioia dei pazienti presenti, di quelli in collegamento sul web e i ringraziamenti dei Presidenti presenti all’evento di tutte le associazioni coinvolte a testimonianza che Not(t)e di Respiri ha colpito nel segno.

Un grande spettacolo di solidarietà chiuso dalla spettacolare esibizione di Massimo Di Cataldo, primo Testimonial del progetto Sharing Breath che grazie a tutti gli artisti coinvolti ha portato attenzione alle persone affette da patologie polmonari che rubano respiri in modo irreversibile lasciando i pazienti senza respiro rendendo difficile compiere i gesti più semplici come prendere in braccio il proprio figlio.